Rocca Priora, 20 settembre 2013; Una rete di arterie lunga 100 chilometri, da percorrere a piedi, a cavallo, in bicicletta o comodamente in auto, rappresenta l’asse di collegamento del #turismodiffuso nel territorio del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini. I Comuni, il Parco e la Comunità Montana, grazie ai fondi veicolati dal GAL, costruiranno un sistema integrato di infrastrutture e servizi per valorizzare e qualificare l’offerta produttiva e turistica del territorio e delle aziende. <Siamo molto soddisfatti, – afferma Giuseppe De Righi, presidente del Gal Castelli Romani e Monti Prenestini – abbiamo nel concreto realizzato un grande progetto che sicuramente si tradurrà in occupazione, sviluppo e nuovi investimenti. Abbiamo saputo utilizzare i fondi europei, dimostrando una capacità di Governance di cui si dovrà tener conto nella imminente riforma degli enti locali>.
L’investimento totale generato dal Gal Castelli Romani e Monti Prenestini, attraverso bandi pubblici, è di circa tre milioni di euro (di cui 2,8 di contributo su fondi Europei), per interventi su beni storici, ambientali e culturali del territorio. In concreto è stata messa in azione una strategia di ospitalità di area vasta che ha impegnato ogni ente locale socio del Gal in un’ottica di collegamento con gli altri. Sul versante dei Castelli si collocano l’itinerario delle Terre Ospitali dei Castelli Romani, coordinato dal Parco Regionale, articolato su 30 chilometri nei comuni di Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio e Frascati, e il percorso delle Ippovie nei comuni di Rocca Priora e Rocca di Papa. Sul versante prenestino, invece, gli interventi proposti riguardano l’ecomuseo ed il ripristino della sentieristica a Castel San Pietro Romano, l’osservatorio geofisico, la realizzazione di un centro didattico a Rocca di Cave, la ristrutturazione della mola Bossi per farne un’estensione del museo naturalistico a Capranica Prenestina e l’Ostello a Guadagnolo. L’itinerario storico-religioso, coordinato dalla Comunità Montana si propone l’ambizioso obiettivo di mettere in collegamento le due aree con un percorso dal santuario della Madonna del Tufo alla Mentorella. Questi interventi rappresentano i tasselli di un immenso puzzle di #turismodiffuso che disegna una visione originale e complessa del territorio, aprendo a nuovi scenari di valorizzazione e di incremento dei flussi turistici più adeguati alle esigenze dei tempi.