#combattiamo la crisi – Nona intervista a cura del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini

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Il GAL Castelli Romani e Monti Prenestini sta adeguando le sue strategie in virtù dell’attuale emergenza per il Coronavirus.

La rubrica “Combattiamo la Crisi” è stata pensata per rimanere vicini ad utenti e partner, contribuendo al dibattito attraverso le interviste agli esperti e tecnici dei settori economici, turistici, culturali e produttivi, di categoria e di ricerca, per fornire uno spunto di riflessione sui cambiamenti resi necessari dalle circostanze generate in seguito alla crisi.

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Ospite della nona puntata è stato Stefano Asaro, fiduciario della Condotta Slow Food Frascati e Terre Tuscolane e consigliere d’amministrazione del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini, intervistato dall’ufficio stampa del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini Fabio Orfei.

Si è parlato di temi di grande attualità: dall’appello #RipartiamoDallaTerra, lanciato da Carlo Petrini presidente di Slow Food Italia, alla nuova stagione dei bandi del GAL dedicati all’agricoltura. Ed in ultimo al concorso del #GAL curato da #Asaro, #ArteCiboTerritorio che ha visto gli alunni delle scuole medie dei comuni del #GAL trasformarsi in piccoli ambasciatori del gusto, un concorso che a breve vedrà la presentazione ufficiale dei vincitori!

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Asaro con la nostra rubrica cerchiamo di analizzare questo periodo di difficoltà e vorremmo farlo insieme a te partendo proprio dall’appello del Presidente di Slow Food Carlo Petrini “Ripartiamo dalla Terra” sottoscritto da 540 tra agricoltori, cuochi e ristoratori. Un appello in cui emerge la filosofia e il modo di vedere le cose di Slow Food rispetto a questo periodo di crisi, in particolare nel rapporto tra gli agricoltori e i ristoratori che tra le categorie che sono state maggiormente colpite.

Slow Food ha sempre avuto a cuore le sorti dell’agricoltura e del cibo pensando a questo tema nella sua complessità, in tutto il Pianeta. I ristoratori, gli agricoltori e più in generale i produttori di cibo vero artigianale sono quelli che sono rimasti schiacciati dalla situazione che si è venuta a creare con la pandemia. Al di là delle azioni locali che abbiamo messo in campo anche noi sui vari territori

è venuto in mente di pensare a un gesto planetario e per questo motivo Petrini ha lanciato questo appello firmato non solo da cuochi e agricoltori, ma anche da tanti esponenti del mondo scientifico, in particolare quello che studia la relazione tra il cibo e la vita degli uomini in varie parti del mondo.

Tutto questo assume una valenza molto significativa. L’appello vuole provare a smuovere dal torpore l’attenzione che invece deve essere giustamente data, riattivare le filiere produttive non con la forza dell’emergenza, ma con la sapienza, la capacità di ascoltare i soggetti che ne sono protagonisti: cuochi, coltivatori, allevatori, trasformatori di materie prime pregiate per dare un senso anche agli interventi che si devono fare al più presto.

Abbiamo parlato spesso del valore dei prodotti della terra e della differenza rispetto agli articoli da discount. Credi che questa crisi sia a livello di ristorazione che di persone che andranno a comprare la spesa tutti i giorni, cambierà qualcosa? Sarà la volta buona?…

Se sarà la volta buona dipenderà da noi. Potrebbe esserlo, io mi sono spinto più volte a insistere per cercare di attivare una attrazione forte per connettere la ristorazione del nostro territorio dei Castelli Romani verso i produttori e le figure del cibo.

Dobbiamo cercare di creare un circuito di economia circolare virtuosa che può servire a risollevare le sorti e a stimolare ancora di più le famiglie a procurarsi del cibo locale. Noi da anni organizziamo i mercati della terra a Frascati, Rocca Priora e Monte Porzio Catone.

Abbiamo ripreso da pochi giorni e nell’occasione abbiamo deciso anche di fare beneficenza per consegnare cibi nella mani di Caritas e Proteszione Civile per consegnarli alle famiglie più in difficoltà. Il rischio è che chi ha pochi soldi si senta attratto non dico dal discount, ma dal triscount, da chi va a fare le aste a ribasso per avere prodotti a costi risibili. Noi dobbiamo intercettare queste persone e avvicinarle a una spesa consapevole fatta di cibi locali genuini.

Slow Food è socio del GAL Castelli Romani e Monti Prenestini e tu Stefano sei socio del consiglio d’amministrazione. Il 25 maggio è iniziata una nuova stagione dei bandi e tre di questi sono destinati proprio agli agricoltori. Dal tuo punto di vista privilegiato, cosa pensi che chiedano maggiormente gli agricoltori e cosa può fare il GAL in questo periodo storico così particolare?

Il GAL ha messo in moto iniziative molto forti che vengono poi anche dal quadro generale della Regione Lazio e che noi andiamo a cercare di riportare nel nostro territorio. L’agricoltura in questo momento è in sofferenza come altri settori. Nella parola agricoltura non c’è solo il contadino, ma tutto un comparto che ha bisogno di una regolamentazione e un alleggerimento burocratico. Questo è un onere che i piccoli imprenditori sentono molto forte, di dover rispondere a tutta una serie di meccanismi per poter poi accedere a fondi dietro la presentazione di progetti. In questo ci siamo concentrati durante l’ultimo anno e questo continueremo a fare sostenendo proposte progettuali nuove.

Ci sono altre due cose importanti per il settore agricolo. La prima è cercare di attrarre giovani con azioni semplici e orientate a quelle che possono essere le start up che possono nascere nel mondo agricolo, mentre la seconda molto importante è la mano d’opera. Chi ne ha bisogno vorrebbe la possibilità di gestirla in maniera ottimale. Lo scorso 21 maggio c’è stato lo sciopero dei braccianti dopo vicissitudini legate al caporalato esploso nel pontino e Slow Food Lazio ha appoggiato questo sciopero anche attraverso un comunicato stampa.

Nei mesi scorsi hai portato avanti il progetto “Arte, cibo e territorio” con l’obiettivo di portare la cultura del buon cibo e dei prodotti tipici locali nelle scuole, poi è stato tutto rallentato per il Covid. Come ti stai organizzando per portare a compimento questo progetto?

Si tratta di un progetto ambizioso per far sì che ragazzi delle scuole medie diventino veri e propri ambasciatori dei prodotti locali tipici dei loro paesi. Abbiamo pensato di coinvolgere tutti e 14 i comuni dell’area GAL, ognuno con il suo prodotto tipico, per “arruolare” una classe della scuola media o istituto che si sono organizzati per fare opere artistiche di qualsiasi forma, pittura, collage, ecc. dovendo seguire info tecniche che gli abbiamo fornito su come dovevano essere realizzate.

L’idea è quella di poter trovare nuovi talenti e nuove espressioni artistiche per rivisitare i prodotti tipici antichi. Prima dell’emergenza abbiamo raccolto tutte le opere di questi ragazzi che sono state sorprendenti per fantasia e varietà, poi purtroppo c’è stato questo stop forzato.

Nonostante tutto stiamo andando avanti per completare la selezione e il prossimo passo sarà quello di riprendere la programmazione con la segnalazione dei premiati e il vincitore finale. È un’iniziativa che ha attratto molto l’attenzione delle scuole e siamo sicuri che alla riapertura di settembre riusciremo a completarla.

 

Per guadare il video dell’intervista cliccare sull’immagine sottostante

Combattiamo Link Utili

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https://www.youtube.com/user/GalCRMP


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Attività co-finanziata dal FEASR e dal PSR Lazio 2014/2020 – Piano di Sviluppo Locale “Terre di Qualità”

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