Se si vuole andare indietro nel tempo e ripercorrere la storia geologica del Lazio e la formazione dell’Appennino, il Museo Geopanteologico Ardito Desio è il punto di inizio ideale: una terrazza a 1000 metri di altitudine all’interno di un’antica rocca ristrutturata.
Se invece preferiamo alzare lo sguardo al cielo, il polo museale ci offre anche la possibilità di esplorare la volta celeste con serate aperte al pubblico che si avvalgono dell’osservatorio astronomico e a breve anche di un nuovo planetario. I fondi del GAL hanno rappresentato, infatti, per il Comune di Rocca di Cave l’occasione per realizzare un ambizioso progetto di recupero di un ex depuratore e portarlo a nuova vita, costruendo un moderno planetario, con il coordinamento scientifico dell’Università Roma Tre e il contributo congiunto della Città Metropolitana di Roma per l’acquisto delle attrezzature.
Largo 10,5 metri di diametro, il planetario può ospitare fino a 60 posti, mentre il grande corridoio di accesso ospiterà una mostra permanente e degli exhibit tematici di carattere astronomico. L’edificio costituisce la sezione di laboratorio del polo museale e svolgerà per lo più funzione didattica e di divulgazione scientifica, vista anche la grande assenza di una struttura simile nella capitale. Un’attrazione fuori dal comune per un piccolo paese che, soprattutto nella stagione estiva, aprirà la cupola anche ad un pubblico adulto con almeno una decina di spettacoli in programma che permetteranno di viaggiare nel tempo e nello spazio, attraverso costellazioni, pianeti e saperi di antiche popolazioni.
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La ristrutturazione del Planetario è stata finanziata attraverso attraverso i fondi del Piano di Sviluppo Locale 2007-2013 Terre di Qualità.